ZATTERA-COP

in ricordo
di
Rossana Baquero Salinas

con
Agricola   Sgambati    Del Carmen Villarreal Villamar

In una Zattera in mezzo al mare si incontrano tre personaggi “alla deriva”, provenienti da paesi e culture diverse . Sulla Zattera lo spazio è poco e l’imbarazzo molto, con scontri ed incomprensioni fra culture differenti, ma, poco a poco, i tre naufraghi cominciano a scoprirsi, a confrontarsi: evocano situazioni, rivivono stralci delle loro storie personali, imparano a convivere per aiutarsi a sopravvivere.

“Zattera” rappresenta il proprio spazio, la terra, il mondo che ogni naufrago vorrebbe possedere senza capire, all’inizio, che è un bene comune e che l’unico modo per raggiungere un porto, una destinazione, un rifugio è imparare a collaborare, remando insieme, anche se è difficile.

La diversità genera la diffidenza e la paura che porta le persone a non ascoltarsi e a cercare di imporsi agli altri affermando la propria identità, la propria lingua, i propri sogni. Ma sono proprio i sogni ad aprire la porta dei ricordi dell’infanzia, a far tornare indietro il tempo e a riscoprirsi bambini, con gli stessi giochi, le stesse paure, le stesse regole…

Il timore diminuisce e si scopre che la parola “straniero” non è per forza legata al nemico, non è una minaccia e, forse, si può imparare a remare insieme e a raggiungere, INSIEME, la propria “Itaca”.
Lo spettacolo si muove su una Zattera, metafora del viaggio personale e della vita, costruendo lo spazio scenico in mezzo ed intorno agli spettatori. La scrittura scenica nasce da un lavoro di ricerca sul mondo dell’immigrazione attraverso interviste a molti immigrati presenti a Genova, disposti a raccontarsi e a farsi riprendere nel loro vissuto quotidiano. Dalle videoriprese è stato prodotto un film – documentario che viene proiettato prima dello spettacolo, essendone parte integrante.