spettacolo realizzato in collaborazione con il C.I.R.S (Comitato Italiano Reinserimento Sociale) e con il Centro Diurno di Salute mentale della U.S.L. 3 genovese

Gli incontri di laboratorio, stabilizzati nella sede del Teatro dell’Ortica, accolgono un gruppo con delle nuove adesioni, gruppo che numericamente si stabilizza sulla decina.

È un anno di ulteriore evoluzione e in questa evoluzione mi ci metto anch’io con i miei cambiamenti, con un’esperienza professionale e umana accresciuta. I giovedì teatrali rappresentano un’intensa esperienza comunicativa: si lavora in maniera approfondita sull’opposizione, sull’accoglienza, sull’adattamento. È un lavoro individuale riportato costantemente al gruppo o perché il gruppo è spettatore di una performance individuale o perché il gruppo è coro rispetto a quella performance. Vengono rappresentati il pianto e il riso, i “no” e i “sì”, il cibo, la politica (la tecnica usata è quella della macchina dei rumori del Teatro dell’Oppresso); si dà vita ad improvvisazioni surreali che ricordano il Teatro dell’Assurdo di Tardieau.
Il gruppo è coeso, recettivo e quell’aria di benessere e di buon clima proposta come approccio iniziale di quest’esperienza qualche anno fa, fortunatamente si mantiene e si respira.
E anche quest’aria, credo sia passata nella produzione di quell’anno: “Teatriamo” rappresentato presso l’Auditorium di Via Allende, il Centro diurno di Serino e la Comunità di Residenza Psichiatrica Villa S.Maria di Campomorone.
Il finale dello spettacolo, che trovava il suo filo narrante nei giovedì teatrali, si concludeva così, con la presentazione di ognuno di noi sul palco accompagnata da un gesto teatrale e seguita dall’applauso… come dire… io sono.

Anna Solaro