L’esperienza di teatro carcere del Teatro dell’Ortica prende vita nel 2006 con un’attività laboratoriale realizzata con i detenuti della Casa Circondariale di Genova Marassi, progetto che va avanti fino al 2009.
Successivamente, nel 2010, viene attivato un laboratorio teatrale presso la sezione maschile della Casa Circondariale di Genova Pontedecimo, che diventa il primo esempio in Italia di collaborazione fra una scuola elementare e il carcere, due mondi diversi che si incontrano attraverso il teatro. Il progetto, nel tempo, si modifica e si ingrandisce: dal 2011, oltre ai bambini, coinvolge un gruppo di insegnanti e genitori, nel 2013 si sposta alla sezione femminile della stessa Casa Circondariale, dal 2015 accoglie nel lavoro anche una scuola secondaria di I grado, realizzando sempre di più, attraverso quattro laboratori di teatro sociale impegnati in un dialogo a distanza, un ponte tra il “dentro” e il “fuori”, tra la cittadinanza e il mondo carcerario, trasversale alle provenienze e alle generazioni. Purtroppo, nel 2020 le difficoltà legate alla pandemia Covid-19 interrompono un lavoro che portava sul palco un così grande numero di persone: oltre settanta, tra alunni, genitori, insegnanti, detenute e attori del Teatro dell’Ortica.
Nel frattempo, dal 2018, sono attivi presso la sezione maschile di Pontedecimo progetti di teatro sociale che prevedono un lavoro specifico sugli uomini autori di reati contro le donne, i “sex offenders”, mirato a riconoscere le emozioni e a recuperare il senso di responsabilità delle proprie azioni, per ridurre il rischio di reiterazione del reato. È un’azione importante di contrasto alla violenza di genere, perché affrontare solo un lato del problema (quello che riguarda in prima persona le donne) non basta: è necessario un intervento con gli uomini maltrattanti che sia allo stesso tempo culturale ed educativo, che sia preventivo ma anche riparativo.